La
formazione del monte Titano
La massa rocciosa del monte Titano sorge improvvisa in mezzo
alle colline circostanti rendendosi per questo ben visibile
anche da molta distanza.
E'
senza dubbio una stranezza per il panorama in cui è collocata:
infatti si presenta quasi come una scheggia appuntita fuori
posto, perchè attorno non ha picchi simili ed è tutto piuttosto
pianeggiante.
Proprio per questo suo aspetto particolare sono sorte nel tempo
le più differenti ipotesi sulle sue origini:
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Una teoria, oggi considerata erronea, che a lungo ha
comunque fornito una spiegazione accettata da molti, è stata
quella secondo cui il monte Titano sarebbe stato trasportato
nel corso dei secoli nella sua sede attuale da qualche zona
delle Alpi grazie alla lenta spinta di un ghiacciaio
dell'era quaternaria. Nella zona dove è collocato il monte,
però, oggi si dà per certo che non siano mai arrivati
ghiacciai, per cui questa teoria è venuta gradualmente a
spegnersi.
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Un'altra ipotesi formulata nei tempi passati è stata quella
che considerava il Titano come una sorta di atollo formato
da depositi madreporici; ma anche questa spiegazione venne
ben presto abbandonata perchè indimostrabile.
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Oggi si segue un'altra teoria geologica ancora, ben più
verosimile di quelle elaborate in passato, soprattutto
perché è in grado di spiegare non solo i misteri preistorici
della massa rocciosa del Titano, ma anche quelli di altri
monti che gli sorgono attorno, come quello su cui sorge San
Leo, o il Fumaiolo, o il monte della
Verna, tutti speroni rocciosi che in epoche
remotissime hanno quasi certamente subito lo stesso destino
e fatto lo stesso viaggio del Titano.
In
sintesi questa teoria sostiene che la zona del monte Titano
venne formandosi e consolidandosi durante le ultime fasi di
assestamento che sconvolsero la Terra nell'Era Terziaria, cioè
nell'ultima era geologica prima dell'attuale in cui è apparso
l'uomo. In quel remotissimo periodo, tanto lontano da noi da non
poter essere datato nemmeno con buona precisione, tutta la zona
su cui ora sorge il Titano era sommersa dall'acqua marina. La
Terra era scossa da costanti e violentissimi movimenti sismici,
e venivano formandosi i corrugamenti montuosi che oggi noi
vediamo un po' ovunque in Italia.
Il
monte Titano era una semplice particella di questa massa
rocciosa grandiosa che si alzava ed abbassava sui fondali marini
per colpa dei moti tellurici, una particella che ad un certo
punto si staccò dalla massa iniziale di cui faceva parte insieme
ad altre particelle, che diedero successivamente origine ai
monti del suo circondario. In seguito iniziò a muoversi dalla
sua sede iniziale, forse situata nell'attuale Italia nord -
occidentale, tra Liguria e Toscana, scivolando lentamente verso
oriente, lungo una sorta di profonda conca naturale, sempre
posta sotto il mare, che all'epoca probabilmente attraversava
l'Italia centrale.
Nel
1897 si ebbe una conferma di questa ipotesi, o almeno fu chiaro
che in tempi remotissimi il territorio sammarinese era sommerso
dall’acqua marina: venne infatti ritrovato lo scheletro
fossilizzato del famoso "Aulocetus
Sammarinensis", una balenottera di
età miocenica scoperta in una cava di pietra posta quasi sulla
cima del Titano, a 600 metri di altitudine s.l.m.
Con un
minimo di ricerca, comunque, anche oggi è facile individuare e
trovare fossili in zone elevate del territorio sammarinese, per
cui è fuor di dubbio ormai che il monte Titano venne formandosi
sotto il mare nel remoto passato, approssimativamente tra i
quindici ed i venti milioni di anni fa, emergendo in seguito
quando le acque vennero gradualmente a ritirarsi.
Senza
dubbio il monte Titano doveva avere una fisionomia molto più
tozza e meno appuntita di quella odierna nei primi tempi della
sua comparsa sulla terra ferma. Solo nei secoli infatti, per
opera della costante azione degli agenti atmosferici, arrivò ad
assumere il suo caratteristico aspetto tricuspidale che
conosciamo noi.