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Introduzione

 

Albert Einstein, da quella grande mente che fu, un giorno affermò:

“Ci sono due modi di vivere la vita: una è pensare che niente è un miracolo, l'altra è pensare che ogni cosa è un miracolo”.

Leggendo con attenzione le belle, ma spesso crude pagine di questo libro, che sono poi più in concreto le pagine che hanno fortemente segnato solo alcuni anni, i più intensi, del grande volume della vita di Amelio Lazzarini, posso senz’altro assicurare che il nostro protagonista, pur tra le tante tragiche peripezie di cui è stato attore, non ha vissuto il primo tipo di vita, ma il secondo, la vita percepita sempre come miracolosa, come dono imperscrutabile, come continua brama di procedere in avanti per protrarre comunque il miracolo.  

Quello che traspare dai tanti episodi che Amelio ci racconta in questo libro è sempre il senso positivo della sua esistenza, quasi la meraviglia di esistere, che è la sensazione, in effetti, che ti porta a vivere ciascun giorno come se fosse un prodigio, un evento straordinario e irrepetibile che merita di essere vissuto, anche se oscuro o assolutamente negativo.

Non è semplice istinto di sopravvivenza quello che si svela tramite le parole di Amelio.

No, è invece costante lotta positiva per l’esistenza, nella convinzione che comunque sia meglio proseguire piuttosto che fermarsi, che sia preferibile sperare nel domani anziché angosciarsi e affliggersi per l’oggi e per i tanti ostacoli che s’incontrano.

Non è stata per nulla facile la vita del protagonista di queste pagine che, giorno dopo giorno, nel periodo di cui ci parla, non ha mai avuto la certezza di rivedere il giorno dopo.  

Come lui tanti altri giovani precipitati, non per colpa loro, in un incubo ad occhi aperti, in un tipo di esistenza, sempre che si possa chiamare così, che, se non venisse testimoniata da chi ha avuto la fortuna e l’abilità di uscirne vivo, non sarebbe credibile.

In tantissimi, però, non ce l’hanno fatta. Molte famiglie sono rimaste per anni nell’attesa tormentosa di un ritorno mai avvenuto.

Parecchi giovani non hanno potuto avere nemmeno il privilegio di una tomba su cui essere pianti, dissolvendosi nel nulla come nebbia al sole.

E’ auspicabile che le parole di Amelio, insieme alle tante esperienze simili già raccontate, aiutino ad evitare, oggi e in futuro, altre follie come quella in cui lui e la sua generazione si sono trovati a dover esistere per troppo tempo.

Anche questo libro, dunque, rappresenterà senz’altro un tassello importante per aiutare a comporre vite migliori e un’umanità sempre più civilizzata.

                                                                                                                    (per libro di Amelio Lazzarini, maggio 2010)

 

 

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